Si chiama Stephen Port, londinese, tristemente noto come l'assassino di Grindr: adescava le vittime sulla famosa applicazione per incontri gay, le invitava nel proprio appartamento e, dopo averle drogate con il GHB, le violentava e le uccideva, a volte anche cercando di simulare un suicidio. Gli inquirenti hanno calcolato che le vittime potrebbero essere oltre cinquanta, nonostante quelle accertate per il momento siano solamente 4: tutti ragazzi ventenni di bell'aspetto.
Ora "il mostro di Grindr" dovrà scontare svariati ergastoli e non uscirà mai più dal carcere.
0 commenti:
Posta un commento