Le affermazioni con le quali ha recentemente creato scalpore sono contenute in un'intervista pubblicata dal mensile Famiglia Cristiana, all'interno di un articolo il cui titolo "Ragazzo o ragazza: una scelta?" parrebbe già abbastanza infelice.
Tuttavia questa psicoterapeuta bigotta si spinge addirittura oltre dichiarando: "Se mio figlio fosse gay lo accetterei e lo amerei addirittura di più, proprio perché vive in un modo innaturale e che fa soffrire. È come avere un figlio tossicodipendente, non si può dire che è una cosa buona, né giusta."
Asserzioni ipocrite, quindi, che citano l'amore accanto al disprezzo e all'intolleranza come se fossero sentimenti conciliabili, come se potessero essere anche solo lontanamente compatibili.
Ciononostante non è da meno Diogo Costa Gonçalves, assistente universitario della Facoltà di Giurisprudenza di Lisbona, il quale nello stesso articolo osserva che: "Nessuno dei nostri genitori si è mai seduto con noi a spiegarci perché il matrimonio è tra uomo e donna. Dovrebbe essere scontato. Tuttavia, in questo momento, ho dovuto spiegarlo ai miei figli. "
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