Si chiamava Giovanni Melton ed era un adolescente di Las Vegas, Nevada. Quattordici anni da poco compiuti. Viveva col fratello maggiore a causa di problemi familiari.
Estremamente prematuro, si era reso conto molto presto della propria sessualità, accettandola di buon grado ed arrivando persino a costruire una relazione seria con un coetaneo.
Il padre, Wendell Melton, aveva da sempre disprezzato l'omosessualità e soleva ripetere che avrebbe preferito un figlio morto piuttosto che uno gay. Le prime avvisaglie di violenza erano già comparse (e rimaste inosservate) da svariato tempo. Vi erano stati maltrattamenti, liti furiose e minacce di morte brandendo quella stessa arma che in seguito avrebbe sparato veramente il colpo fatale.
Soprattutto, era già stata presentata una denuncia per abusi nei suoi confronti.
Wendell Melton è stato condannato per omicidio volontario, abuso su minore e possesso illecito di arma da fuoco. Probabilmente non uscirà più di prigione.
Tuttavia per Giovanni non c'è stato niente da fare. Dopo quel maledetto sparo è stato trasportato d'urgenza al St Rose Dominican Hospital, dove è morto poco dopo.
La vita spezzata di un adolescente è l'ennesimo monito inascoltato per tutti quei genitori che, ancora oggi, pensano che un figlio omosessuale valga meno di uno eterosessuale.
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