Finalmente lo conosciamo: si chiama Marzio Narcisi (a sinistra con la bandana) ed ha 44 anni il barman del centro storico genovese massacrato la notte del 14 luglio scorso da cinque ragazzi su un bus perché creduto omosessuale. Svegliatosi dal coma in agosto, ora sta meglio e presto tornerà a lavorare al suo bar, il Rospy Bar in Stradone S. Agostino 17r.
Intanto Simone Furfaro, autista amt sordo e cieco, continua ed essere accusato di favoreggiamento poiché non diede l’allarme pur sapendo che a bordo era accaduto qualcosa di grave. Ai carabinieri e al magistrato ha detto di non essersi accorto cosa fosse accaduto in vettura e ribadì che le tracce di sangue notate subito dopo il pestaggio non lo avevano allarmato poiché credeva fossero macchie di birra. Contraddicendosi sfacciatamente, almeno a giudicare dal registro delle comunicazioni Amt, poiché a pochi minuti dal pestaggio si mise in contatto con la centrale operativa e disse con chiarezza che la vettura era inutilizzabile poiché «sporca di sangue».
Amt ora ha affidato a Simone Furfaro compiti di manutenzione impedendogli di fatto la conduzione dei mezzi.
Amt ora ha affidato a Simone Furfaro compiti di manutenzione impedendogli di fatto la conduzione dei mezzi.
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