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venerdì 30 settembre 2016

LIFT, l'unico locale gay a Kiev


Dal principio degli anni novanta, i locali gay a Kiev, capitale dell'Ucraina, continuano ad apparire e scomparire altrettanto velocemente. Oggi a Kiev è rimasta un'unica alternativa popolare, ed è appunto il club LIFT. Più discreto e nascosto di così è impossibile: pur trovandosi in pieno centro (vicino alla fermata della metro "Olympviska") non è facile da individuare.
COME RAGGIUNGERLO: L'indirizzo ufficiale che troverete su internet, Velyka Vasylkivska 72, può trarre in inganno: in realtà non si trova sulla via principale, ma in mezzo a una piccola arteria di vicoli stretti e poco illuminati che forma un rettangolo in mezzo a quattro strade: Velyka Vasylkivska, appunto, Antonovycha, Zhylianska e Fizkul'tury. L'entrata a questa minuscola arteria si trova proprio in corrispondenza con il numero 72 di Velyka Vasylkivska (potete entrare anche da Antonovycha). Grazie a qualche minuto di ricerca troverete sicuramente un palazzone con grosse vetrate ed il numero 72 (è proprio quello il vero numero 72, non quello segnato sulla via principale). Ancora nessuna insegna, nessun segnale.
Dovrete chiedere al guardiano notturno che sorveglia l'edificio di scortarvi al Lift Club (basta dire "LIFT", non è importante saper parlare russo o ucraino): Quest'ultimo vi guiderà all'ascensore e digiterà per voi il numero del piano (segreto).

Il locale è abbastanza tranquillo in confronto a quelli europei, ma non per questo non vale la pena. Durante i fine settimana si riempe di giovani colmi di voglia di danzare e divertirsi. L'entrata è gratis se si arriva presto. E' presente una dark room (attenzione al sesso sicuro, l'Ucraina è uno dei paesi con il più alto tasso di Hiv al mondo e l'educazione sessuale, anche tra i giovani, è quasi assente). Troverete due sale, una per la musica commerciale (pop, house), una di solo musica russa/ucraina.

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lunedì 26 settembre 2016

Il papa appoggia gli oppositori al matrimonio gay in Messico


Papa Francesco, questa domenica 25 settembre, ha espresso il suo appoggio a coloro che si dichiarano contrari al progetto dell'attuale governo di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Sabato 24 settembre aveva avuto luogo a Città del Messico una manifestazione contro la recente proposta del presidente Enrique Nieto. Gli oppositori, che hanno sfilato per le strade della capitale con cartelli e striscioni omofobi, si proclamano tuttora a favore del diritto dei genitori di avere il controllo sul tema dell'educazione sessuale nelle scuole.

Durante la benedizione domenicale papa Francesco, unendosi alla protesta, si è dichiarato "a favore della famiglia e della vita, argomenti che di questi tempi richiedono una particolare attenzione, religiosa e culturale, in tutto il mondo"
Si oppone quindi al matrimonio gay, il papa dalla doppia faccia (quello del famoso "chi sono io per giudicare?", lo stesso del "la chiesa deve chiedere scusa ai gay"), chiamandolo apertamente "ideologia gender".
Alla fine, come al solito, evita di pronunciarsi in modo formale, lasciando ampio margine alle idee e alle decisioni dei vescovi locali.

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lunedì 19 settembre 2016

Gay pride Belgrado 2016

Si tratta del terzo gay pride consecutivo a partire dal 2014, il giorno di domenica 18 settembre ha segnato un grande passo in avanti per la capitale serba riguardo ai diritti lgbt.
Un gay pride tranquillo, senza scontri, ma allo stesso tempo blindatissimo, sorvegliato da pattuglie di polizia in assetto anti sommossa e addirittura elicotteri. L'estrema destra serba infatti aveva già minacciato violenze e sabotaggi appena qualche settimana prima.
 "E' significativo il fatto che il Gay Pride abbia luogo a Belgrado per il terzo anno consecutivo, che il sindaco della capitale ha partecipato per questi tre anni e che qui vi sono anche rappresentanti del governo", ha detto ai giornalisti il ministro per la pubblica amministrazione e gli enti locali Ana Brnabic, lesbica dichiarata.



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domenica 18 settembre 2016

Sabato 17 settembre è stato celebrato il primo matrimonio gay a Roma

Alle 9.45 di Sabato 17 settembre Il sindaco di Roma Virginia Raggi ha celebrato in Campidoglio la prima unione civile gay della capitale dopo l'approvazione della legge Cirinnà. Francecesco Raffaele Villarusso e Luca De Sario si sono uniti civilmente come qualasiasi coppia di fatto, non sposati, ma dire matrimonio fa più scalpore. Davanti a una ressa di giornalisti e fotografi, i due sposi si sono presentati con lo stesso abito elegante: pantalone e gilet grigio, camicia bianca con volant e un cappello a cilindro viola con una piuma. Poi i festeggiamenti a Torvaianica all'Oasi Beach. La coppia è intenzionata a trasferisi al quartiere Trastevere


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