Nonostante il possibile scetticismo, lo studio è firmato dalla prestigiosa Stanford University, un'università privata californiana situata nel cuore della Silicon Valley.
Il software avrebbe memorizzato al suo interno 35.326 foto pubbliche relative a 14.776 persone iscritte a vari social network registrando un tasso di successo attorno al 90%, una percentuale incredibilmente alta. Ripetendo l'esperimento di fronte a giudici in carne ed ossa, ossia mostrando le stesse foto a persone reali e domandando se secondo loro la persona ritratta fosse etero o gay, la previsione si è rivelata corretta solo nel 60% dei casi.
"I tratti somatici contengono molte più informazioni di quante ne possa percepire ed elaborare il nostro cervello" spiegano Michal Kosinksi e Yilun Wang, responsabili della ricerca.
In particolare, nei volti dei gay apparirebbero caratteristiche atipiche: "Ad esempio gli omosessuali maschi presentano una mascella più affusolata e sottile, nasi più lunghi e fronti più ampie."
Nonostante tali parole possano dare adito a riflessioni interessanti, riesce impossibile non pensare a Cesare Lombroso, il medico antropologo che a fine '800 era sicuro di poter individuare i criminali dai tratti anatomici.
In questo caso, fortunatamente, il progetto non mira a condannare o arrestare nessuno: tuttavia, al di là dei problemi di privacy personale annessi ad una simile indagine, pensiamo a cosa potrebbe succedere se uno strumento del genere finisse nelle mani sbagliate, ad esempio quelle del dittatore ceceno Ramzan Kadyrov, che negli ultimi mesi ha esternato apertamente a varie testate internazionali l'intenzione di uccidere gli omosessuali per "purificare la razza".
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