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lunedì 26 giugno 2017

Film - Akron, breve introduzione


Akron (2016)- Voto 6

"Non scegliamo mai chi amare" Cit. Akron

Benny (Matthew Frias) è una matricola all'università di Akron in Ohio: ad una partita di football incontra Cristopher (Edmund Donovan), giovane atleta con il quale scatta repentinamente (forse troppo) un'intesa sentimentale.
All'iniziale idillio fa seguito una violenta ricaduta in quanto i due vengono a conoscenza di una tragedia risalente alla loro infanzia che li riguarda entrambi da vicino: la madre di Cristopher è infatti la stessa donna che tempo addietro, durante un'incidente d'auto, investì il fratello di Benny lasciandolo senza vita.
Akron è un film in cui il coming out e l'accettazione non costituiscono un problema né per i ragazzi, né per i rispettivi genitori: il dramma si concentra bensì sulla tragedia familiare accaduta anni prima e sull'improbabile coincidenza dell'infatuazione tra i due protagonisti.
Il recitato degli attori è discreto, ma non efficace a tal punto da rendere credibile una trama così azzardata ed inverosimile, i tempi dello svolgimento della relazione sono forzati (bastano veramente pochi giorni di conoscenza reciproca a far nascere un legame così forte da sopravvivere a difficoltà di tale portata?), il finale è incompleto e tutto sommato prevedibile.
Anche se fallisce nell'evidente intento di dare emozioni forti, Akron rimane pur sempre piacevole da guardare, nonché un ottimo diversivo per una serata.

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domenica 25 giugno 2017

Film - Closet monster, breve introduzione


Closet Monster (2016)- Voto 8

"Se non odi i tuoi genitori, alla fine diventi come loro" Cit. Closet Monster

Oscar (Connor Jessup) è un adolescente confuso sulla propria sessualità e segnato da un breve ma incisivo trauma infantile che lo condizionerà a lungo durante la vita. Ciononostante continuerà a condurre un'esistenza nella norma finché non incontrerà il bellissimo e carismatico Wilder (Aliocha Schneider), coetaneo e collega di lavoro in un hardware store, che lo porterà finalmente a realizzare la sua omosessualità, inducendolo a ribellarsi ad un padre possessivo, omofobo ed ignorante.
Alla trama che, per quanto convincente, risulta perlomeno già sentita, il giovane regista Stephen Dunn aggiunge elementi visionari ed evocativi come un criceto parlante al quale Oscar confida le sue paure, i segni del trauma infantile che ricompaiono nei momenti salienti della vita del ragazzo attraverso il rigurgito di chiodi insanguinati e barre di metallo che improvvisamente erompono dal ventre, per finire con "il mostro nell'armadio"...
L'atmosfera è eclettica, lirica e tagliente: Dunn riesce a scavare in profondità nell'animo dello spettatore, portando a galla sentimenti e timori reali, tuttavia in perfetta armonia con la magia del film.
Persino un finale che non ci dà nessuna prospettiva concreta (né alcun suggerimento) sulla futura situazione sentimentale del protagonista è facilmente perdonabile.

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mercoledì 21 giugno 2017

Ecco i volti degli assassini di T Nhaveen, il diciottenne violentato, torturato e ucciso in Malesia perché gay


In foto, T Nhaveen

La notizia del giovane ragazzo ucciso in Malaysia perché gay sta riscuotendo attenzione a livello mondiale a causa dell'efferatezza e della brutalità dell'omicidio.
Aveva solo 18 anni, T Nhaveen: questa settimana avrebbe dovuto lasciare la città natale, Geroge Town, per trasferirsi a Kuala Lumpur e frequentare una scuola di musica attraverso la quale sarebbe riuscito a coronare il sogno di diventare musicista.
Aveva lavorato duramente in un supermercato a Bayan Lepas, oltre dieci chilometri da casa tutti i giorni, per riuscire a mettere da parte qualche soldo che lo avrebbe aiutato a pagarsi gli studi.

"Era fatto così, amichevole e allegro con tutti" rivela lo zio in un'intervista "Prima dell'aggressione l'avevo sentito al telefono, doveva venire a casa mia a mangiare pollo al curry. Ma ora non lo rivedrò mai più..."

Secondo la ricostruzione della polizia Nhaveen e l'amico T. Previin sono stati avvicinati da due ex compagni di classe (quegli stessi compagni da cui avevano subito bullismo a scuola) che hanno cominciato a penderli di mira in quanto omosessuali. Dopo l'arrivo di altri giovani (quattro o addirittura sei) è iniziato il pestaggio.

Previin riesce a fuggire e se la cava con alcune ossa rotte al volto, in particolare sotto l'occhio destro.

Nhaveen viene trascinato in un campo dove viene torturato e penetrato infinite volte con oggetti contundenti, nonché colpito ripetutamente alla testa. Sono stati inoltre riscontrati dai medici numerosi segni di ustioni sulla schiena. Morirà dopo cinque giorni giorni di coma.

Era fragile e forte al tempo stesso, rivelano i parenti: era epilettico ed era riuscito a lasciarsi alle spalle da pochi mesi un tumore al cervello. Nonostante ciò non aveva rinunciato ai suoi sogni, era sempre pieno di speranza, amava molto la musica e diceva che voleva diventare come A. R. Rahman, compositore e produttore musicale indiano che ammirava fin da piccolo. Era al settimo cielo all'idea di trasferirsi a Kuala Lumpur per studiare la sua passione.

Intanto sono stati identificati almeno quattro dei ragazzi che hanno preso parte all'omicidio, tutti tra i sedici e i diciotto anni: secondo la legge malesiana rischiano il carcere a vita o la pena di morte.

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giovedì 15 giugno 2017

Costretti a scendere dall'autobus perché trans: l'incredibile denuncia di Sebastian e Jennifer


I due giovani si trovavano in viaggio a bordo di un autobus dell'azienda SETA (Società Emiliana Trasporti Autofiloviari) sulla linea Perino-Piacenza quando il controllore ha chiesto loro di scendere perché non riconosceva le loro facce sui documenti.

In particolare il pubblico ufficiale, osservando il documento di Jennifer, avrebbe gridato che era una presa in giro e che il documento non apparteneva certo a lei in quanto la persona ritratta in foto era evidentemente un uomo. La ragazza, dopo aver provato a chiedergli di abbassare la voce per rispettare la sua privacy, tenta di spiegargli il suo percorso di transizione, con l'unico esito di ricevere maggiori insulti e umiliazioni: "Se sei un uomo perché ti travesti da donna?" avrebbe infatti urlato il controllore, spazientito, di fronte agli altri passeggeri.

A quel punto vengono entrambi invitati a scendere dal mezzo ed il controllore chiama i carabinieri per identificarli.
Jennifer, subito dopo l'episodio, ha avuto un attacco di panico ed è stata ricoverata al Pronto Soccorso di Piacenza.

Il MIT (Movimento Identità Transessuale), rappresentato dall'avvocatessa Cathy La Torre , fa sapere che agirà legalmente contro l'azienda di trasporti.

Tuttavia l'episodio mette in luce una situazione disastrosa, almeno in Italia, per quanto riguarda i diritti delle persone transessuali e, più in generale, delle minoranze.
"Vivo a Milano, in una bella zona, dove tuttavia ci sono ancora molti ragazzi e ragazze trans costretti a prostituirsi perché non trovano un altro lavoro." commenta Mirko Zoccarato, attivista lgbt "difficilmente trovano posto per mangiare o dormire alle mense e nei dormitori della Caritas perché lì iniziano le domande e i pregiudizi dei sedicenti religiosi."

Speriamo che almeno il coraggio di persone come Jennifer e Sebastian, che trovano la forza di fare denuncia, possa cambiare in qualche modo questa condizione di divarico sociale alle quali alcune minoranze, nel 2017, devono ancora sottostare.

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venerdì 9 giugno 2017

Human Safari è la nuova icona gay di Youtube?


Per chi non lo ricordasse, Nicolò Balini, meglio conosciuto come Human Safari, nasce come agente di viaggi presso Adda Viaggi a Cassano d'Adda in provincia di Milano, agenzia di proprietà dei genitori. Nel 2011, attratto dalla possibilità di scoprire il mondo, inizia il primo itinerario attraverso luoghi e destinazioni esotiche come i Caraibi, l'India e l'Egitto.
Il 23 Ottobre 2012 carica su YouTube uno dei suoi primi video, intitolato ON/OFF, in cui riassume il percorso compiuto immortalandosi per pochi secondi in luoghi o momenti particolarmente significativi, riproponendo un format che diventerà virale anche in Italia.
In tempi da record il suo canale, dedicato totalmente all'esplorazione di nuovi territori e località, raggiunge una popolarità enorme e lungo il tragitto, non sempre in discesa, si aggiungono nuovi amori e amicizie come, ad esempio, il controverso rapporto con Marcello Ascani, in seguito diventato anch'egli Vlogger, Francesco Galati detto "Il Signor Franz" e Serena Bertozzi detta "Matcha Latte".


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Tuttavia Human Safari risulta particolarmente popolare nell'ambiente gay, infatti (oltre ad essersi dichiarato attraverso un video su Youtube) con il suo aspetto ed il suo look contrastanti risulta quasi un ibrido tra un Gesù ammiccante ed un avventuroso Indiana Jones e ha già stregato e fatto infatuare molti ragazzi e ragazze in giro per il mondo.
Ma non è finita: Human Safari è anche intraprendente, estroverso e discreto al tempo stesso, sagace, autoironico... ma saranno sufficienti queste qualità per conquistarsi il titolo di Icona gay di Youtube?

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martedì 6 giugno 2017

Mancano poche settimane all'inizio del World Pride 2017 e Madrid si tinge di arcobaleno


Con epicentro a Chueca, il quartiere gay di Madrid, Il World Pride 2017 è la festa mondiale dell’Orgoglio LGBT e si celebrerà nella capitale spagnola attraverso varie iniziative dal 23 Giugno al 2 Luglio.

In particolare, durante questi giorni avranno luogo la celebrazione della Conferenza Internazionale dei Diritti Umani (26-28 giugno) e il Pride Park (uno spazio culturale gestito da organizzazioni, associazioni e compagnie nazionali e internazionali che operano nell'ambito delle politiche LGBT).

Per l'occasione il sindaco Manuela Carmena ha installato in tutta la città luci semaforiche dove compaiono coppie dello stesso sesso: un investimento di 21.747 euro, che tuttavia risulta irrisorio in confronto ai guadagni prospettati dall'evento: si stima infatti un ritorno economico di almeno 300 milioni di euro, previsione che risulta addirittura fin troppo cauta visto che l'ultimo World Pride a Toronto aveva portato alle casse della città ben oltre 700 milioni di euro.
Altre città che hanno ospitato un World Pride sono Roma, Londra e Gerusalemme, mentre il prossimo si terrà a New York nel 2019.

I nuovi semafori gay friendly a Madrid

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venerdì 2 giugno 2017

Una vita per combattere la pedofilia: Intervista a Francesco Zanardi (VIDEO)


Guarda subito l'intervista esclusiva a Francesco Zanardi "Una vita per combattere la pedofilia":

Francesco Zanardi nasce a Torino il 19 luglio 1970. Dopo essersi trasferito a Savona nei primi mesi di vita assieme ai genitori, frequenta giovanissimo la parrocchia di Spotorno, dove cade nella rete del prete pedofilo Don Nello Giraudo. Dal 2008 continua a vivere a Savona con il proprio partner Manuel Incorvaia.
Nel 2009 fonda Rete L'Abuso , un'associazione senza scopo di lucro che si occupa di dare sostegno, anche legale, alle vittime di pedofilia e che, tra le varie funzioni, ha tracciato per la prima volta in Italia una mappa delle diocesi non sicure, ossia frequentate da preti già segnalati per pedofilia.

In foto, Francesco Zanardi con il proprio compagno Manuel Incorvaia

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