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lunedì 31 agosto 2015

Studentessa universitaria cinese contro i libri di testo che demonizzano gay e lesbiche

Guangzhou è una metropoli situata nel sud-est della Cina, non distante da Hong Kong. Qui una studentessa di 21 anni, Chen Qiuyan, ha fatto causa al ministero dell'istruzione il quale, nonostante l'associazione psichiatrica cinese abbia rimosso l'omosessualità dalla sua lista di malattie mentali nel 2001, adotta ancora libri di testo di psichiatria o psicologia che la collocano e presentano come un disagio fisico e/o mentale.

"Non importa se vincerò o perderò la causa" dichiara Chen "quello che è importante è che il ministero dell'istruzione dovrà dare una spiegazione riguardo a questi libri di testo."

I suoi genitori hanno appresto della sua omosessualità solo recentemente e non la accettano. Anche i suoi amici eterosessuali le consigliano di "non essere troppo radicale e di non rischiare di mettersi nei guai".

Tuttavia la coraggiosa studentessa ha intenzione di andare avanti, anche grazie al supporto dei suoi amici gay che il 29 Luglio hanno manifestato fuori dal tribunale.


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sabato 22 agosto 2015

D.d/h.z : L'unico locale gay in Mongolia




Precedentemente chiamato Hanzo, D.d/h.z è l'unico locale gay ufficiale presente in Mongolia, più precisamente situato al centro della capitale Ulan Bator.

Altri locali di questo tipo hanno aperto nella capitale a partire dal 2004, ma sono durati solo pochi mesi a causa dell'omofobia di proprietari conservatori o del poco interesse da parte del pubblico gay mongolo.

"La vita gay in Mongolia è ancora abbastanza chiusa" spiega il proprietario del bar Zorig Alima, "le cose stanno cambiano, ma molto lentamente e al di fuori della capitale, nel resto del nostro sterminato ed enorme paese, non vi è assolutamente nessuna gay scene."

Inoltre consiglia ai turisti gay che volessero addentrarsi in Mongolia il Sunpath hostel, un ostello "gay friedly" situato non distante dal D.d/h.z.

"Abbiamo resistito agli iniziali raid della polizia e non abbiamo intenzione di fermarci, la vita gay  inizia adesso"
aggiunge infine Zorig Alima




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lunedì 17 agosto 2015

Leggo.it: Campione di RUGBY, ma anche gay dichiarato

«Ho mentito per anni a tutti, in primis a me stesso, ma tenere nascosto questo segreto mi stava uccidendo».


Inizia così la clamorosa confessione di Keegan Hirst, 27enne stella del rugby britannico e capitano della squadra dei Batley Bulldogs. Keegan, dopo tanti anni passati a negare la propria natura, ha infatti deciso di fare 'outing' e annunciare al mondo la proprio omosessualità.




Keegan Hirst (Mirror.co.uk)



«Non ce la facevo più a tenermi tutto dentro, ho vissuto a disagio per anni» - haraccontato Hirst al Mirror - «Stavo male, tutto questo disagio mi conduceva a una vita sregolata, negavo la mia stessa natura ma stavo molto male: nonostante avessi una famiglia e un lavoro che implica una grande responsabilità, bevevo tutte le notti e dormivo appena un'ora prima di andare agli allenamenti».

Keegan Hirst, a 19 anni, iniziò a frequentare la sua attuale moglie e un anno più tardi i due ebbero una bambina. Dopo essersi sposati nel 2011, l'anno seguente ebbero anche un altro figlio. Ma non era quello che Keegan voleva davvero: «La società vuole che se sei un ragazzo, oltretutto impegnato in uno sport virile come il rugby, devi avere una compagna, e io mi sono adattato. Per tanti anni, però, ho negato la mia stessa natura, finché poco tempo fa dissi tra me e me: 'Basta, tu sei questo, non puoi fingere di essere qualcos'altro, è giusto che tutti lo sappiano'. Tutto questo mi stava uccidendo, questa mia confessione è stata una grande liberazione».

Nonostante il mondo dello sport possa sembrare estremamente maschilista e omofobo, Keegan Hirst ha ricevuto la solidarietà di tanti sportivi e colleghi, a cominciare dai compagni di squadra: «Le reazioni mi hanno sorpreso, devo ammetterlo, ma ovviamente mi hanno fatto piacere. Spero di poter essere un esempio per tanti altri che, come me, rischiano di negare sé stessi».
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giovedì 13 agosto 2015

Si complica ulteriormente la vicenda del tentato omicidio a Genova. Furfaro: "Non mi sono accorto di nulla. L'autobus era pieno di sangue? Pensavo fosse birra."



Abbiamo già parlato del tentato omicidio del ragazzo ridotto in coma farmacologico perché ritenuto omosessuale (erroneamente, tra l'altro) a causa del look eclettico: subito smentita la notizia che gli aggressori fossero stati immortalati da telecamere di videosorveglianza.
Nel frattempo la vittima è uscita dal coma. "I progresso sono lenti ma evidenti." conferma Giuliano lo Pinto, direttore sanitario dell'ospedale Galliera di Genova Brignole.

Simone Furfaro, Il conducente dell'autobus di quella notte ribadisce di non aver assistito alla scena, nonostante Luca (nome di fantasia), la vittima dell'aggressione, subito prima di entrare in coma abbia più volte ribadito agli amici (interrogati dai carabinieri nei giorni scorsi) di aver implorato l'autista di aiutarlo senza ricevere risposta.

"Non ho proprio visto un bel niente, ho lasciato l'autobus per recarmi in un bar" ribadisce Furfaro "Sì, al mio ritorno l'autobus era pieno di sangue, ma pensavo fosse birra. No, non ho visto assolutamente nulla e comunque è sempre meglio farsi i fatti propri."

Ora è indagato per favoreggiamento.

Intanto AMT si riconferma come una delle reti peggiori di Italia. Un carnet di 10 biglietti ordinari da 100 minuti costa 14 euro (a Barcellona il prezzo per 10 viaggi è di 9,95 euro, per intenderci) ed il servizio, come risaputo, è pessimo: autobus vecchi e sgangherati, privi di manutenzione, che non arrivato mai, una sola linea di Metro con appena 8 fermate e mezzi insicuri in cui è facile venire aggrediti o borseggiati (tanto gli autisti, ma soprattutto i dirigenti, "non vedono nulla").

Eppure al momento di eseguire le contravvenzioni (verso chi giustamente non ha intenzione di pagare così tanto un servizio del genere - e ricordiamo che dovrebbe essere un servizio pubblicoci vedono benissimo.


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mercoledì 12 agosto 2015

Uganda GAY PRIDE 2015



Come già avevamo chiarito, nell'Africa Subsahariana, teatro già di per sé di grandi conflitti etnico – religiosi, l'omosessualità è illegale in numerosi paesi (solo in Sudafrica è riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso): in alcuni di questi è prevista addirittura la pena di morte, in particolare in quelli a predominanza islamica come la Somalia (dove oltre il 95% della popolazione è musulmana) e la Nigeria.

Non fa purtroppo eccezione l'Uganda, in cui essere omosessuale è e rimane un reato grave, punito con la detenzione.
Sfida il governo la piccola città costiera di Entebbe (100.000 abitanti), situata a pochi chilometri dalla capitale Kampala.

Infatti l'8 Agosto ha sfilato un vero e proprio GAY PRIDE, tra le vie polverose e assolate della cittadina.

"Vogliamo solo far capire agli altri che esistiamo e che vogliamo gli stessi identici diritti degli altri Ugandesi" ripetono gli attivisti.

Speriamo sia un inizio per attenuare il forte clima di omofobia presente in Africa.


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Circuit Festival: Barcellona si riconferma come principale meta del turismo LGBT



Cos'é il Circuit Festival?
Semplicemente uno degli eventi gay più importanti d'Europa: feste, attività ludiche, artisti internazionali (anche qualche misteriosa e sporadica iniziativa culturale, di cui nessuna sa nulla).
Sono già giunti nella capitale catalana oltre 50.000 turisti e continueranno ad affluire ancora fino alla termine dell'evento, il 17 di Agosto.
Il gruppo più cospicuo di visitatori è costituito da Italiani, al secondo posto i Francesi.
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domenica 9 agosto 2015

Film - Gerontophilia, breve introduzione

Gerontophilia (2013) - Voto: 6+












"Non è solo una questione di sesso." Cit. Gerontophilia

Al bellissimo e giovane Lake (Pier-Gabriel Lajoie) piacciono le persone di età avanzata.
Lavora, guarda a caso,  in un ricovero per anziani dove fa la conoscenza del signor Peabody (Walter Borden) del quale si innamora.
Nonostante l'audacia insita nella scelta di trattare un simile argomento, non certo popolare, Gerontophilia risulta spesso superficiale, scontato e prevedibile.
Un film che avrebbe potuto racchiudere un dramma originale e senza precedenti, si tramuta perciò in una commedia a tratti piacevole, ma perlopiù insignificante. 
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venerdì 7 agosto 2015

Film - Prayers for Bobby, breve introduzione

Prayers for Bobby (2009) - Voto: 8
















"Prima di ripetere Amen a casa vostra e nei luoghi di preghiera, pensateci! Pensate e ricordate questo: un bambino vi sta ascoltando." Cit. Prayers for Bobby

Mary Griffith (interpretata da Sigourney Weaver) da devota cristiana diviene sostenitrice dei diritti dei gay, ravvedendosi e mettendo in discussione le proprie idee di fronte ad un tragico avvenimento: il suicidio del figlio omosessuale, Bobby (Ryan Kelley).
Tratto da una storia vera, il film ci impartisce una preziosa lezione: tra la completa ignoranza e la consapevolezza vi è un solo passo (uno solo), tuttavia è il più gravoso in assoluto.
Prayers for Bobby è un film  commovente e di grande riverbero morale che ribadisce la perpetua difficoltà di comprensione tra la Chiesa ed il mondo LGBT.
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giovedì 6 agosto 2015

Salvini si tura ostentatamente il naso davanti all'odore degli immigrati: la risposta di Saverio Tommasi


















Matteo Salvini entra assieme ai fotografi in un rudere abitato da numerosi immigrati per farsi immortalare mentre si tappa il naso (il messaggio razzista sarà forse che gli immigrati sono sporchi e puzzano?).
Qualcuno potrebbe pensare, a ragione, che non valga nemmeno la pena commentare la meschinità del gesto, tuttavia il giornalista Saverio Tommasi una risposta l'ha data, una risposta che meriterebbe di essere letta :

" [...] Io penso, caro Matteo, che se uno si tappa il naso di fronte all'odore di chi resiste, non valga niente. Non vali niente se l'odore del sudore degli ultimi ti rende nervoso, ancora prima che come politico, come uomo.
I bambini si turano il naso per scherzare di fronte alla cureggia di un compagno, oppure quando passano accanto a un inceneritore e la mamma dice loro: "non respirate, bambini, che fa male".
Di adulti che si turano il naso, invece, conosco solo te. Perché gli adulti di solito non si turano il naso chiamando il fotografo per immortalare il gesto.
 Mia zia, o qualcosa del genere, sta morendo. Ha un tumore che non si può operare, mia zia in casa ha un cattivo odore. Intendiamoci: la casa è pulita e lei si lava, ma la casa puzza perché ci sono tumori che devastano pezzi di corpo che una saponetta non basta. Io non mi sono mai tappato il naso, entrando in casa sua. Esattamente come se a qualcuno mancano le mani io non chiamo il fotografo per farmi riprendere mentre gioco di fronte allo specchio a sasso carta o forbice.
E non perché io abbia un'alta soglia di tolleranza ai cattivi odori, figurati che una volta chiusi il cane in terrazza dopo che si era mangiato la merda di un altro cane, semplicemente io tollero bene i senza colpa. Compreso il cane, infatti poi mi pentii e gli feci il bagno.
Caro Matteo, è facile avere un buon odore quando ci si può permettere di entrare in un albergo senza aver chiesto prima il preventivo per una camera.
E' facile profumare quando si può scegliere fra le marche dei profumi e acquistare la saponetta con le scorze di limone biologico, oppure no, meglio quella all'arancia siciliana, anzi aspetta, le compro tutte e due e poi uso quella che mi piace di più.
Caro Matteo, può anche darsi che in quel rudere con gli stanzoni collettivi ci fosse un odore a cui tu, che vivi fra l'europarlamento e la tv, soprattutto la tv, non sei abituato.
Però queste genti che vengono da un altro Paese hanno un profumo che non si può comprare né a chili né ad etti. Si chiama speranza, questo profumo, ed è la stessa speranza di mia zia. E per sentirla, e starci bene accanto, bisogna avere un certo cuore, perché un certo naso non basta. "
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Si complica la vicenda del tentato omicidio a Genova, ma gli aggressori sono stati ripresi da telecamere

Continua l'indagine della Procura per il tentato omicidio del ragazzo ridotto in coma farmacologico perché ritenuto omosessuale (erroneamente, tra l'altro) a causa del look eclettico: i presunti aggressori (4 ragazzi e 2 ragazze) sono stati immortalati da telecamere di videosorveglianza, uno di loro sembrerebbe avere un tatuaggio tribale sul collo abbastanza riconoscibile.
Intanto è reso noto il nome dell'autista AMT che ha assistito alla scena senza intervenire, né chiamare la polizia o i soccorsi: si chiama Simone Furfaro, 33 anni, ed è ora indagato per favoreggiamento. Per il momento si limita a ribattere:
«Io non ho visto nulla e sapete una cosa? - ha ripetuto al maresciallo che era andato a portargli l’avviso di garanzia - Mio nonno mi ha insegnato che nella vita è meglio farsi i fatti propri»
A me mio nonno non ha insegnato nulla perché è morto troppo presto. Tuttavia se avesse potuto farlo, mi avrebbe sicuramente insegnato che nella vita bisognerebbe sempre aiutare il prossimo quando lo si vede in difficoltà. Sarebbe bastata una chiamata, in fondo.

Speriamo solo che l'omertà non paghi anche questa volta in Italia e che Furfaro si trovi a fare veramente i conti con la legge, proprio come la banda di criminali (esatto, questi assassini fascistoidi sono i veri criminali, non i graffitari, coloro che scendono in piazza per far valere le proprie idee o gli eroi come Carlo Giuliani) che attendiamo venga identificata il prima possibile.


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martedì 4 agosto 2015

Tentato omicidio a Genova nei confronti di un ragazzo ritenuto gay all'interno di un bus AMT, si trova ancora in coma














"Brutto gay, non guardare il mio ragazzo!". Con questa esclamazione ha cercato la rissa la banda criminale che il 14 Luglio ha aggredito Luca (nome di fantasia riportato da La StampaIl Fatto Quotidiano ed altre testate), mandandolo in coma. L'aggressione è avvenuta all'interno di un autobus AMT (azienda nota in città per la poca serietà e per la corruzione interna) e per il momento è indagato solamente l'autista dell'autobus che ha notato tutto senza intervenire minimamente. La banda che ha tentato di uccidere risulta introvabile.
In realtà Luca avrebbe una fidanzata e sarebbe stato scambiato per gay a causa del look eclettico.
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Film - Mysterious skin, breve introduzione

Mysterious skin (2004) – Voto: 8/9














“Vorrei con tutto il cuore potessimo lasciarci il mondo alle spalle, levarci in alto come due angeli nel bel mezzo della notte e come per magia… sparire.” Cit. Mysterious skin

Brian Lackey e Neil McCormick vengono molestati ad otto anni dal loro coach. Col passare degli anni diventeranno adolescenti: uno non riuscirà a ricordare nulla e lo ritroveremo oppresso da incubi che non è in grado di comprendere, l'altro non potrà mai dimenticare. Tuttavia le loro vite torneranno ad intrecciarsi nuovamente.
Mentre Neil torna da New York e da oscuri giri di prostituzione, Brian lo attende in Kansas: in mano ha solo una vecchia foto sbiadita della squadra di baseball ed un nome: N. McCormick.
Capolavoro del regista Gregg Araki e tratto dal romanzo omonimo di Scott Heim, Mysterious skin è di una crudezza spietata e tra sesso, stupri, violenze fisiche e giochi pericolosi, riesce ad essere più credibile di molti film decisamente più blandi e commerciali nei quali prevale la componente idilliaca.
Joseph Gordon-Levitt interpreta Neil in maniera sorprendente e sublime regalandoci una delle migliori interpretazioni della sua carriera, più modesto è il rendimento dell'attore Brady Corbett (Brian).
Merita di essere nominato anche Jeffrey Licon che interpreta Eric, personaggio chiave che ricongiungerà i due protagonisti.
Se non avete ancora visto Mysterious skin, non ve lo potete perdere.
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Libri - De Profundis, breve introduzione

De Profundis – Voto: 9,9


“Ogni volta che si subisce un giudizio, tutta la vita viene giudicata” Cit. De Profundis

Lunga lettera scritta da Oscar Wilde nel carcere di Reading, per l'ex compagno Lord Alfred Douglas, negli ultimi anni del 1800.
Il celebre scrittore inglese inizia a scrivere questo gigantesco classico della letteratura (omosessuale e non) intingendo un bastoncino in un fondo di caffè.
Sicuramente una delle lettere più lunghe mai scritte (e mai recapitata al destinatario), racconta una vicenda (quella dell'amore travagliato tra lo scrittore e l'ex amante) ed una storia incomparabile di gioia, dolore e paradossi: quella di ognuno di noi, infatti “la sofferenza è il mezzo tramite il quale esistiamo” ed è l'unico elemento che ci rende diversi gli uni dagli altri.
Ripercorrendo un percorso universale e senza tempo, dalla cultura classica, al vangelo, all'Inghilterra Vittoriana, siamo catapultati in un mondo incredibile e straordinario, quello di un artista geniale, che attraverso l'inchiostro tramanda le sue parole ed i suoi insegnamenti alle future generazioni. Saremo in grado di sostenere questa travolgente eredità verbale e di assumerla e compendiarla nel nuovo millennio?
Lo 0,1 che (emblematicamente) allontana il De Profundis dalla perfezione è dovuto al lato umano e imperfetto di Wilde che in questo scritto si rivela più potente, impetuoso ed irresistibile che mai, trasportandoci in una dimensione in cui dubiteremo delle nostre certezze più profonde.
Perché, in fondo, Oscar Wilde non è tale per il linguaggio forbito, elegante e ricercato, ma perché quello che salta immediatamente all'occhio (a tutti tranne alla critica dei lunghi elogi e panegirici, forse) leggendo una sua opera è che effettivamente ha sempre ragione, anche quando (umanamente) si contraddice.
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lunedì 3 agosto 2015

Gayburg: La campagna dell'esercito svedese a favore dei diritti Lgbt


Mentre in Italia alcuni esponenti delle forze dell'ordine si recano in uniforme a firmare la petizione omofoba di Gandolfini (e poi ci si domanda perché le persone lgbt abbiano paura a rivolgersi a loro per denunciare le aggressioni e le discriminazioni subite), in Svezia è l'esercito a lanciare campagne di sensibilizzazione a favore dei diritti lgbt.
L'immagine mostra un uomo che indossa una mimetica contraddistinta da una bandiera lgbt, mentre lo slogan afferma che «Non c'è bisogno di mimetizzarsi». Il manifesto, diffuso in tutto il paese, è un esplicito invito all'orgoglio per rilanciare il concetto di uguaglianza quale «ingrediente essenziale di ogni democrazia».
L'esercito sottolinea anche l'importanza del «rispetto reciproco» e sottolinea come «le differenze possono essere un punto di forza».
La storia di tolleranza dell'esercito svedese ha origini lontane dato che è dal 1976 che gay e lesbiche possono tranquillamente arruolarsi senza necessità di nascondere o mentire sul proprio orientamento sessuale

Clicca qui per guardare il manifesto.
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Film - Seeing Heaven, breve introduzione


Seeing heaven (2010) – Voto: 6



“Tutto è incentrato sul contatto fisico, tutto ruota attorno alla carne” Cit. Seeing heaven

Paul è un giovane prostituto che subisce apparizioni e sogni ad occhi aperti simili ad incubi mentre viene penetrato. Per rincorrere tali visioni ricercherà quanto più sesso possibile ed inseguirà esperienze estreme col rischio di perdersi per sempre.
Il film scorre lento e flemmatico, le scene sono piuttosto ripetitive ma il montaggio, soprattutto dei flashback, è quantomai efficace.
Il giovane protagonista, impersonato da Alexander Bracq, risulta uno dei personaggi più credibili.
I punti di forza di Seeing Heaven sono, appunto, il montaggio di alcune scene, la bellezza di Bracq, l'ambientazione, le colonne sonore dalle atmosfere cupe e le voci riecheggianti che rimandano ad una dimensione mistica, quasi surreale.
Anche se il film pecca come intreccio e svolgimento, vederlo rimane pur sempre un piacere, puramente sensoriale, per gli occhi e per l'udito.
Da encomiare il tentativo di mescolare generi totalmente differenti tra loro come il porno, l'erotico, l'horror, il dramma, la lirica, in un'unica pellicola.
Purtroppo, però, anche la creatività necessita i suoi limiti.
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sabato 1 agosto 2015

Film - Monster Pies, breve introduzione

Monster Pies (2013) - Voto: 7,5


"I personaggi principali sono Frankestein, nato mostro, e l'Uomo Lupo che tenta di superare e di vincere i nuovi mutamenti non appena entra nel mondo dei mostri" Cit. Monster Pies

Film australiano di genere drammatico, Monster Pies è manifestamente adolescenziale e votato ad un pubblico molto giovane (ma non solo).
In questa vicenda due ragazzi, Mike e William, tra piccole e grandi tragedie, travagli interiori e sofferenza scoprono progressivamente l'amore e la sessualità.
L'ambientazione e la regia sono essenziali, il recitato dei due attori principali, Tristan Barr e Lucas Linehan, spontaneo e naturale, permette di immedesimarsi.
Nonostante la pellicola ricalchi volutamente una gran quantità di quelle che ormai possono sembrare “consuetudini” nei film con questa tematica (Il ragazzo gay timido, le prese in giro dei compagni di scuola, l'angoscia e il tormento interiore, i problemi familiari e la mancata accettazione da parte dei genitori), si tratterebbe comunque di quegli stereotipi e di quei luoghi comuni che mai ci stancheremmo di vedere.
Se vi interessa il genere, Monster Pies vi divertirà e vi emozionerà.
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Nuove forme di ritrovo e di associazione, basta "cogliere la palla al balzo"!


Locali e discoteche a cui si accede solo ed esclusivamente per ballare, sballarsi o intrattenere rapporti sessuali col primo che capita ne conosciamo a centinaia. Il sesso è bello, ma alla lunga stanca.

Delle chat, siamo arcistufi. 

Di associazioni gay volte alla socializzazione di adulti e ragazzi per fortuna ne esistono un'infinità: ritrovi per discutere, scambiarsi idee, incontrare nuove persone.
Ma siamo sicuri che la parola sia il mezzo di comunicazione più efficace?
A che giovano degli incontri in cui spesso la cultura viene spesso trattata in modo superficiale, le conoscenze rimangono approssimative e tra i discorsi, come spesso succede nel mondo omosessuale (e non solo) si insinuano la chiacchiera, il pettegolezzo e la calunnia?
Eppure esistono altre forme di socializzazione, le più scontante, a cui nessuno in Italia ha mai pensato se non in modo sporadico: IL LAVORO E LO SPORT.

Per dare un'idea, su Facebook è presente una pagina chiamata orto gay young, la cui presentazione in Italia purtroppo suona talmente utopistica da poter risultare quasi comica (ma non ad un esame più scrupoloso):

Quante volte noi ragazzi gay ci ritroviamo confinati in piccoli paesini senza possibilità di incontrare ragazzi della nostra età e con i nostri stessi interessi? O quante volte, pur abitando in grandi città, piene di opportunità di conoscere e fornite di numerosi locali gay, ci ritroviamo immersi nello smog e nella puzza e costretti a subire il carovita nonché a cibarci di quei prodotti tanto costosi quanto deleteri che offrono i supermercati? Forse un domani potrà nascere "Orto GAY young" la comunità agricola formata da giovani ragazzi gay al di sotto dei trent'anni! Se ti piace questa pagina e vuoi dare un contributo ma hai più di trent'anni, oltre a cliccare mi piace, hai la possibilità di fondare " Orto GAY major" la comunità agricola per ragazzi gay che hanno già superato i trenta. Questa pagina è ASSOLUTAMENTE aperta a tutti i simpatizzanti, ma se vuoi e puoi contribuire concretamente ed in qualsiasi modo non esitare a scrivere a ortogaygiovani@libero.it

Un altro efficace mezzo di associazione potrebbe essere lo sport. Se, per ricalcare uno stereotipo, “il calcio ai gay non piace” esistono anche il rugby, il tennis, la pallavolo e mille altri.
Un ritrovo sportivo volto solo all'incontro e alla congregazione, senza una competizione formale, sarebbe forse la soluzione che porrebbe fine ad uno dei problemi del mondo gay: troppe parole, poca attività.




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