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giovedì 31 dicembre 2015

mercoledì 16 dicembre 2015

Istanbul è veramente una città aperta? Intervista ad un Italiano espatriato

Ad Istanbul quasi tutto il mondo lgbt sembra essere messo sotto silenzio: siti ed applicazioni di incontri oscurati dal governo turco (Planetromeo, ManHunt, Grindr), locali gay nascosti in strade laterali (non troverete una "via gay" come ad Amsterdam, o addirittura un intero quartiere come a Madrid o Berlino) e sostanzialmente di un solo tipo: bar e disco-bar per ritrovarsi e bere, spesso a prezzo maggiore rispetto persino all'Italia (un esempio lampante è il Cheeky Club, un bar con una piccola dark room, per il momento l'unica ad Istanbul, dove l'entrata costa attorno ai 20 euro).
In altri bar con entrata libera ordinare un bicchiere di birra può costarvi fino a 6 euro e non è dovuto esclusivamente alle tasse elevate sugli alcolici perché i locali gay sono generalmente più cari rispetto alla media della città.
Troverete frequentemente due uomini in giro a braccetto per le vie principali: si tratta un'usanza comune in alcuni paesi musulmani, come anche l'Iran, ma provate a camminare mano nella mano con il vostro partner e non farete molto strada in una città dove l'ultimo Gay Pride è stato disperso dalla polizia con l'uso di cannoni d'acqua e lacrimogeni.
Non esistono più luoghi di incontro all'aperto e quando esistevano erano pericolosi.
In definitiva gli omosessuali in Turchia non hanno alcun diritto e vengono messi a tacere come la popolazione curda del sud est ed altre minoranze.
La polizia è molto aggressiva, gira col fucile. Una volta ho visto un poliziotto prendere a calci un bambino di sette o otto anni che dormiva per strada. In compenso la presenza massiccia di poliziotti nelle zone turistiche riduce al minimo il rischio di subire un furto o un'aggressione.
Non so se tornerei in Italia, probabilmente preferirei un paese più avanzato in quanto a diritti civili, ce ne sono tanti in Europa: la Spagna, il Portogallo, il Regno Unito.

Alcuni consigli se visitate Istanbul:

- Evitate atteggiamenti dichiaratamente gay ed usate discrezione
- Il sito Planetromeo ha trovato il modo di aggirare il ban del governo e per il momento questo è il LINK per accedere alla versione del sito utilizzabile anche in Turchia
- Per quanto riguarda l'applicazione Grindr è più complicato aggirare il ban, ma potete usare Hornet: è un'applicazione molto simile, piena di ragazzi, e non è ancora stata oscurata.
- Evitate Hammam e Saune "friendly", sono dispendiosi e non hanno gli stessi livelli di igiene dell'Europa. Tra l'altro non sono luoghi dichiaratamente gay, bensì "misti". Non troverete partner occasionali, ma tuttalpiù zelanti massaggiatori.
- Anche i bar sarebbero da evitare a meno di non avere molto denaro da spendere. E' incredibile come appena termini di bere una bevanda ci sia un cameriere subito pronto a fartene ordinare un'altra, infatti ad Istanbul non si può restare dentro ad un bar o disco-bar senza bere.
Se volete fare nuove conoscenze, semplicemente Istanbul non è il posto adatto.
Andateci per le moschee, per il mercato, per le opere d'arte. 
Non per la vita notturna.



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domenica 29 novembre 2015

Film - Transamerica, breve introduzione

Transamerica (2005) - Voto: 7/8














"Vengo dalla Chiesa del Padre Potenziale" Cit. Transamerica

Sabrina Osbourne (Felicity Huffman) vive a Los Angeles ed è una transessuale in attesa dell'operazione che la trasformerà finalmente in una donna a tutti gli effetti.
L'idillio viene interrotto dalla scoperta dell'esistenza di un figlio ormai diciassettenne detenuto al carcere minorile di New York per spaccio di droga e prostituzione.
Sabrina si reca a New York e paga la cauzione con l'intenzione iniziale di affidare il ragazzo al patrigno. Tuttavia il viaggio sarà più complicato del previsto: i due dovranno attraversare l'intero Stato americano da est a ovest con un auto di fortuna, tra mille sventure e peripezie.
Un film divertente e mai frivolo che non cade nella monotonia grazie ad un equilibrio perfetto tra ironia e drammaticità, leggerezza e riflessione.
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mercoledì 25 novembre 2015

Nicolò Balini, detto Human Safari: Un ragazzo gay in viaggio per il globo

Nicolò Balini

Meglio conosciuto su youtube e sui social come "HumanSafari", Nicolò Balini è dichiaratamente omosessuale e lavora nell'agenzia di viaggi di famiglia. Ha la possibilità (come ribadisce in molti dei suoi video) di viaggiare gratis, continuamente ed instancabilmente, in posti da sogno assieme ai suoi amici gay ed il fidanzato Marcello.
Ma non si limita a questo: fantastici reportage, consigli e recensioni vengono dispensati costantemente su youtube e su tutte le reti virtuali.
Per quanto riguarda le mete, le più disparate.
Alcuni esempi: Caraibi, Bahamas, Cancun, Filippine, Thailandia, Las Vegas, Maldive, Marocco, Mauritius, New York.
Sul suo canale non mancano nemmeno i video di viaggi europei o addirittura italiani.



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lunedì 16 novembre 2015

Queen's Club: L'unico locale gay a Bucharest

Bucharest, capitale della Romania, sfiora i 2 milioni di abitanti ma dispone di un solo locale gay ufficiale.
Nel 2015 rimane tuttora aperto due notti a settimana dalle 23 alle 5 del mattino. L'entrata costa 10lei (poco più di 2 euro) ed il venerdì è inclusa una birra.
Bere una birra costa solo 2 euro, un cockail 4 euro (20lei).
All'interno di una piazza abbastanza tranquilla, non distante dall'ambasciata greca, due rampe di scale portano ad un buio seminterrato dove la gioventù gay rumena si accalca e suda in uno spazio di circa 250 mq. Musica commerciale, perlopiù: dal reggaetòn a Madonna, fino alle hit locali.
Aria irrespirabile a causa del fumo di sigaretta e della poca ventilazione


Indirizzo: Bulevardul Carol I Nr.61, Bucharest

Facebook: https://www.facebook.com/queensclubbucharest

Consigli per il pernottamento: Crazy Duck Lodge, meno di 3 minuti a piedi dal Queen's Club, si tratta di un confortevole tre stelle con camere singole a partire da una ventina di euro e posti letto a partire da 7 euro. Staff gay-friendly

Dove mangiare: a meno di due minuti si trova il ristorante Izvorul Rece. Per chi volesse spendere ancora meno, A Bucharest un trancio di pizza costa 70 centesimi, un colazione con una brioche o ciambella circa 25 centesimi, un panino in un fastfood 1-2 euro
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giovedì 12 novembre 2015

Pechino: un video-documentario mostra le cure a base di elettroshock per i gay

Costa $800 a seduta e può causare danni permanenti al cervello, tuttavia i dottori sostengono che può "ribilanciare il sistema nervoso" curando così dall'omosessualità.
"Verso l'altro sesso ora provi amore" dice un'infermiera rivolta all'attivista lgbt John Chen "quello che vogliamo farti provare noi è il terrore puro."


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martedì 3 novembre 2015

Cina: stupro maschile: prima non era contemplato, da adesso sarà un crimine a tutti gli effetti

Ora lo stupro maschile è ufficialmente un crimine anche in Cina, con una pena minima di cinque anni. In precedenza la Cina riconosceva lo stupro come un atto esclusivamente nei confronti del sesso femminile, rendendo impossibile agli uomini la ricerca di una vera giustizia dopo un abuso.
Ad esempio, nel 2010, un addetto alla sicurezza abusò di un collega e fu condannato a soli 12 mesi per un'accusa minore.


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Genova: massacrato perché creduto gay, esce dall'anonimato

Finalmente lo conosciamo: si chiama Marzio Narcisi (a sinistra con la bandana) ed ha 44 anni il barman del centro storico genovese massacrato la notte del 14 luglio scorso da cinque ragazzi su un bus perché creduto omosessuale. Svegliatosi dal coma in agosto, ora sta meglio e presto tornerà a lavorare al suo bar, il Rospy Bar in Stradone S. Agostino 17r.



Intanto Simone Furfaro, autista amt sordo e cieco, continua ed essere accusato di favoreggiamento poiché non diede l’allarme pur sapendo che a bordo era accaduto qualcosa di grave. Ai carabinieri e al magistrato ha detto di non essersi accorto cosa fosse accaduto in vettura e ribadì che le tracce di sangue notate subito dopo il pestaggio non lo avevano allarmato poiché credeva fossero macchie di birra. Contraddicendosi sfacciatamente, almeno a giudicare dal registro delle comunicazioni Amt, poiché a pochi minuti dal pestaggio si mise in contatto con la centrale operativa e disse con chiarezza che la vettura era inutilizzabile poiché «sporca di sangue».
Amt ora ha affidato a Simone Furfaro compiti di manutenzione impedendogli di fatto la conduzione dei mezzi.
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lunedì 26 ottobre 2015

Lisbona: gay e droga



Si chiama Construction, l'inferno gay della droga, in Rua Cecilio de Sousa nel cuore del famoso barrio alto. Poppers, cocaina e soprattutto ecstasy sono le droghe maggiormente diffuse. Ragazzi più e meno giovani danzano musica techno a petto nudo, trascinati dal ritmo forsennato. Le bottigliette d'acqua sembrano più in voga rispetto alle birre o ai cocktails. Nella câmara escura l'odore di acidi misto a fumo è opprimente.
Da un paese liberale come il Portogallo, che ha fatto grandi passi in materia di diritti gay e ha decriminalizzato il possesso di tutte le droghe, ci si aspetterebbe qualcosa di meglio. Eppure l'ambiente gay è relativamente piccolo per una capitale, a Lisbona. Quasi inesistente a Oporto.
Non c'è sensibilizzazione sul sesso sicuro, e le malattie infettive scaturiscono da focolai fatti di poca informazione e locali malfamati como lo squallido Bar Cru dove le droghe vengono vendute al banco e dove i preservativi vengono distribuiti gratuitamente ma nessuno li utilizza.
In confronto alla vicina Spagna, dove pure l'uso di droghe è alto ma non sistematico e dove l'ambiente gay è vivace e ricco di proposte, pare ancora indietro anni luce.



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mercoledì 14 ottobre 2015

Il papa affiancato al membro maschile

Xante Battaglia, artista e professore accademico di Brera, è stato condannato dalla  Cassazione ad una multa di 800 euro per "vilipendio alla religione cattolica", per aver esposto le immagini di Benedetto XVI e Padre Georg affiancate ed associate a quella di un pene.

" Era la rappresentazione della presunta opposizione delle gerarchie ecclesiastiche nei confronti dell'omosessualità." si difende il professore, invocando la libertà di espressione.

Eppure per la Cassazione, così come per la Corte d'appello, "appare costituire una mera contumelia, scherno e offesa fine a sé stessa ".


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lunedì 28 settembre 2015

Floridia: perché sul suicidio di Aleandro dovrebbe calare il silenzio, soprattutto ecclesiastico


Come tutti sapranno, si è suicidato qualche giorno fa Aleandro Rudilosso. Non sarà mai scritto, in questo spazio, un vero e proprio articolo sul suicidio del giovane. Nonostante sia bene indagare le cause ed i disagi che portano una persona (soprattutto un adolescente) ad un gesto tanto estremo, farlo dall'esterno può essere altrettanto pericoloso e sviare dalla verità.
Nessuna fonte pare essere completamente chiarificante.
Ok, era omosessuale.
Non era accettato dai genitori? dagli amici o dai compagni di scuola? C'erano altri problemi, forse ugualmente pesanti da sostenere, di cui non siamo a conoscenza? Non lo sapremo mai, temo. E non sapremo mai chi era veramente.
Eppure la sua bacheca Facebook adesso è colma di messaggi di cordoglio: chi cerca un momento di notorietà (io lo conoscevo, quello che si è suicidato! Ci ho chattato su Whatsapp!", chi cerca di pulirsi la coscienza "virtualmente", attraverso un post. Chi non gli aveva mai parlato in vita gli parla ora, perché ora non può rispondere, in un monologo velatamente autoreferenziale.
Eppure la cosa migliore che potreste far per voi, per lui e per gli altri sarebbe dire, ripetere e ribadire (faccia a faccia chiaramente, perché a scrivere su un Social Network sono capaci tutti) ad altri ragazzi della sua età che non c'è nulla di male ad essere gay, che i problemi si superano, che la felicità potrebbe arrivare da un momento all'altro... oppure potete continuare il vostro monologo sulla bacheca di un morto.

Un altro aspetto interessante della vicenda è che se la religione ci concede il miraggio di un libero arbitrio, difficile da conquistare, in vita, non si può dire altrettanto in morte. Aleandro è "tornato alla casa del Signore."
Quella "casa del Signore" che in vita aveva rifiutato (e LO aveva rifiutato, in quanto omosessuale dichiarato) ora se lo riprende.
Perché non siamo mai liberi, neppure in ambito religioso. E in Occidente la cristianità vuole almeno i corpi di coloro che non è riuscita a ghermire mentre erano in vita: vuole collezionare le nostre anime, i nostri ricordi, le nostre ossa, nei suoi tenebrosi ossari.
E tutti coloro che sono andati a quel funerale, lo hanno ucciso due volte.



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martedì 22 settembre 2015

Ecco i responsabili del raid omofobo a Genova



Jurgen Ndrelalaj, 18 anni, Lorenzo Giuliani, 19 anni, e Federico Burlando, 19 anni. Rischiano fino 10 anni di carcere. Sono stati fermati domenica 20 settembre dopo oltre due mesi di indagini. Il 14 Luglio avevano pestato un barista fino a mandarlo in coma, perché ritenuto omosessuale a causa del trucco agli occhi. Il tutto era avvenuto all'interno di un autobus pubblico con la connivenza dell'autista Simone Furfaro, anch'egli indagato.

Pare avessero partecipato al pestaggo anche due ragazze: Megi Burhamaj, studentessa 19enne di origini albanesi, indagata per il tentato omicidio del barman Luca, ma al momento libera insieme all'amica Beatrice Marzo, è tuttora la testimone chiave del caso. Nega però la matrice omofoba sostenendo: «Non mi pare siano partite frasi intolleranti, anche se non mi stupirei». Nonostante ciò uno dei tre picchiatori ribadisce il contrario: «Era truccato da gay.»

Intanto è la fidanzata Chiara ad informare Luca (nome di fantasia) dell'arresto dei suoi aggressori. «Li hanno presi», le parole dette alla fine dell’ennesima seduta di fisioterapia. Un sorriso, un abbraccio e finalmente la risposta di Luca: «Voglio solo guarire e non pensare ad altro. Mi interessa riprendermi e lasciare questa struttura».
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venerdì 18 settembre 2015

Roma, manifesti omofobi abusivi

Si tratta dell'ennesimo atto di intolleranza nel cuore della capitale dove, nella notte tra giovedì 17 e venerdì 18 settembre, sono stati affissi numerosi manifesti abusivi non firmati che riportano queste frasi: "I bambini non si comprano. No alle discriminazioni, no all'utero in affitto, no al matrimonio e alle adozioni gay. La cosiddetta ''stepchild adoption'' prevista dal disegno di legge Cirinnà sulle unioni civili consentirà alle coppie omosessuali di procurarsi ed adottare un bimbo... noi diciamo NO!".

Così a naso, parrebbe un'iniziativa di Forza Nuova o  Casa Pound come al solito... o forse di qualche neo-gruppo cattolico?

In ogni caso, bisogna avere veramente poco amor proprio (e poche cose da fare) per utilizzare il proprio tempo discriminando in modo così "organizzato".
Speriamo che tali persone trovino qualcos'altro che gli riempia la vita.


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giovedì 10 settembre 2015

Australia: non sempre la tolleranza è garantita


L'Australia si trova sicuramente molto più avanti, in quanto a diritti lgbt, a confronto anche di paesi europei come Italia, Romania, Ungheria, Albania e molti altri, tanto che in questo periodo si sta affacciando l'ipotesi del matrimonio gay (le persone omosessuali possono già accedere alle unioni civili dal 2002).

Eppure in concomitanza con la festa del papà, celebrata quest'anno il 6 settembre, l'associazione estremista  Marriage Alliance, ha deciso di lanciare uno spot che ammonisce severamente: "L'Australia si sta affacciando ai matrimoni egualitari che rigettano la necessità di un padre: alcuni bambini non festeggeranno mai la festa del papà."

Inoltre lo spot associa al matrimonio egualitario (riferendosi agli USA dove il matrimonio è permesso in alcuni stati, nemmeno tutti) il possibile aumento di bambini stuprati, giovani in carcere o che fanno uso di sostanze e all'incremento dei suicidi giovanili.

In realtà gli USA sono sì un paese complicato ma, come sappiamo, a causa di problemi sociali di tipo differente (disuguaglianza sociale, privatizzazione delle carceri e della sanità, sistema scolastico chiuso e poco efficiente e molto altro ancora).

Lo spot fa riferimento a fantomatiche e fantasiose statistiche che metterebbero in guardia su cosa potrebbe accadere se il matrimonio egualitario fosse finalmente approvato: +63% di suicidi giovanili, +80% di stupratori e più 85% di giovani nelle carceri.

Le immagini del video mostrano bambini emaciati e giovani in manette e/o sofferenti per la presunta mancanza del padre.


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mercoledì 2 settembre 2015

Nessuna pietà per gli angeli borderline: NARRATIVA GAY OGGI


TITOLO: Nessuna pietà per gli angeli borderline


AUTORE: Damiano Dario Ghiglino

EDITORE: Lo Studiolo, collana Altri Orizzonti

GENERE: Narrativa, (gay)

PREZZO: 8,50 euro (formato cartaceo) ; 3,69 euro (eBook)

PAGINE: 80:

Acquistabile su Amazon e su Libreriauniversitaria




"Ci nascondiamo all'ombra dei canali di scolo come i topi, ci inoltriamo in luoghi oscuri, a ridosso di mura buie e scrostate come fanno i lebbrosi, in strade strette dove non passa il sole... piene di spazzatura, lattine e vetri appuntiti." 

Con questo breve volume veniamo scaraventati di getto nel “diario segreto” di alcuni ragazzi, in una cronaca fatta di esperienze sessuali insolite e mortificanti, di cose indicibili, di dipendenze ed autolesionismo. Di fronte alla semplicità e all'ingenuità dei protagonisti si parano scenari gravosi e ineluttabili che questi ultimi subiscono passivamente, in modo quasi inerte, come se non avessero potere di scelta di fronte ad un “percorso sessuale” fatale e prestabilito.
Un'opera che, tra leggerezze e passaggi impietosi e altamente crudi, non risparmia nessuno e si lascia leggere facilmente a livello di sintassi ma non a livello di contenuti.
Parrebbe quasi una provocazione verso chi ancora crede nell'amore: solo il finale ci dà un barlume di speranza.
Un libro difficile da definire, da circoscrivere, da incasellare dentro ad uno schema.

Da leggere con lo stomaco, oltre che con la testa.

Molto adatto a curiosi, ma non solo. 

In vendita anche in formato Kindle a soli 3 euro:

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lunedì 31 agosto 2015

Studentessa universitaria cinese contro i libri di testo che demonizzano gay e lesbiche

Guangzhou è una metropoli situata nel sud-est della Cina, non distante da Hong Kong. Qui una studentessa di 21 anni, Chen Qiuyan, ha fatto causa al ministero dell'istruzione il quale, nonostante l'associazione psichiatrica cinese abbia rimosso l'omosessualità dalla sua lista di malattie mentali nel 2001, adotta ancora libri di testo di psichiatria o psicologia che la collocano e presentano come un disagio fisico e/o mentale.

"Non importa se vincerò o perderò la causa" dichiara Chen "quello che è importante è che il ministero dell'istruzione dovrà dare una spiegazione riguardo a questi libri di testo."

I suoi genitori hanno appresto della sua omosessualità solo recentemente e non la accettano. Anche i suoi amici eterosessuali le consigliano di "non essere troppo radicale e di non rischiare di mettersi nei guai".

Tuttavia la coraggiosa studentessa ha intenzione di andare avanti, anche grazie al supporto dei suoi amici gay che il 29 Luglio hanno manifestato fuori dal tribunale.


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sabato 22 agosto 2015

D.d/h.z : L'unico locale gay in Mongolia




Precedentemente chiamato Hanzo, D.d/h.z è l'unico locale gay ufficiale presente in Mongolia, più precisamente situato al centro della capitale Ulan Bator.

Altri locali di questo tipo hanno aperto nella capitale a partire dal 2004, ma sono durati solo pochi mesi a causa dell'omofobia di proprietari conservatori o del poco interesse da parte del pubblico gay mongolo.

"La vita gay in Mongolia è ancora abbastanza chiusa" spiega il proprietario del bar Zorig Alima, "le cose stanno cambiano, ma molto lentamente e al di fuori della capitale, nel resto del nostro sterminato ed enorme paese, non vi è assolutamente nessuna gay scene."

Inoltre consiglia ai turisti gay che volessero addentrarsi in Mongolia il Sunpath hostel, un ostello "gay friedly" situato non distante dal D.d/h.z.

"Abbiamo resistito agli iniziali raid della polizia e non abbiamo intenzione di fermarci, la vita gay  inizia adesso"
aggiunge infine Zorig Alima




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lunedì 17 agosto 2015

Leggo.it: Campione di RUGBY, ma anche gay dichiarato

«Ho mentito per anni a tutti, in primis a me stesso, ma tenere nascosto questo segreto mi stava uccidendo».


Inizia così la clamorosa confessione di Keegan Hirst, 27enne stella del rugby britannico e capitano della squadra dei Batley Bulldogs. Keegan, dopo tanti anni passati a negare la propria natura, ha infatti deciso di fare 'outing' e annunciare al mondo la proprio omosessualità.




Keegan Hirst (Mirror.co.uk)



«Non ce la facevo più a tenermi tutto dentro, ho vissuto a disagio per anni» - haraccontato Hirst al Mirror - «Stavo male, tutto questo disagio mi conduceva a una vita sregolata, negavo la mia stessa natura ma stavo molto male: nonostante avessi una famiglia e un lavoro che implica una grande responsabilità, bevevo tutte le notti e dormivo appena un'ora prima di andare agli allenamenti».

Keegan Hirst, a 19 anni, iniziò a frequentare la sua attuale moglie e un anno più tardi i due ebbero una bambina. Dopo essersi sposati nel 2011, l'anno seguente ebbero anche un altro figlio. Ma non era quello che Keegan voleva davvero: «La società vuole che se sei un ragazzo, oltretutto impegnato in uno sport virile come il rugby, devi avere una compagna, e io mi sono adattato. Per tanti anni, però, ho negato la mia stessa natura, finché poco tempo fa dissi tra me e me: 'Basta, tu sei questo, non puoi fingere di essere qualcos'altro, è giusto che tutti lo sappiano'. Tutto questo mi stava uccidendo, questa mia confessione è stata una grande liberazione».

Nonostante il mondo dello sport possa sembrare estremamente maschilista e omofobo, Keegan Hirst ha ricevuto la solidarietà di tanti sportivi e colleghi, a cominciare dai compagni di squadra: «Le reazioni mi hanno sorpreso, devo ammetterlo, ma ovviamente mi hanno fatto piacere. Spero di poter essere un esempio per tanti altri che, come me, rischiano di negare sé stessi».
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giovedì 13 agosto 2015

Si complica ulteriormente la vicenda del tentato omicidio a Genova. Furfaro: "Non mi sono accorto di nulla. L'autobus era pieno di sangue? Pensavo fosse birra."



Abbiamo già parlato del tentato omicidio del ragazzo ridotto in coma farmacologico perché ritenuto omosessuale (erroneamente, tra l'altro) a causa del look eclettico: subito smentita la notizia che gli aggressori fossero stati immortalati da telecamere di videosorveglianza.
Nel frattempo la vittima è uscita dal coma. "I progresso sono lenti ma evidenti." conferma Giuliano lo Pinto, direttore sanitario dell'ospedale Galliera di Genova Brignole.

Simone Furfaro, Il conducente dell'autobus di quella notte ribadisce di non aver assistito alla scena, nonostante Luca (nome di fantasia), la vittima dell'aggressione, subito prima di entrare in coma abbia più volte ribadito agli amici (interrogati dai carabinieri nei giorni scorsi) di aver implorato l'autista di aiutarlo senza ricevere risposta.

"Non ho proprio visto un bel niente, ho lasciato l'autobus per recarmi in un bar" ribadisce Furfaro "Sì, al mio ritorno l'autobus era pieno di sangue, ma pensavo fosse birra. No, non ho visto assolutamente nulla e comunque è sempre meglio farsi i fatti propri."

Ora è indagato per favoreggiamento.

Intanto AMT si riconferma come una delle reti peggiori di Italia. Un carnet di 10 biglietti ordinari da 100 minuti costa 14 euro (a Barcellona il prezzo per 10 viaggi è di 9,95 euro, per intenderci) ed il servizio, come risaputo, è pessimo: autobus vecchi e sgangherati, privi di manutenzione, che non arrivato mai, una sola linea di Metro con appena 8 fermate e mezzi insicuri in cui è facile venire aggrediti o borseggiati (tanto gli autisti, ma soprattutto i dirigenti, "non vedono nulla").

Eppure al momento di eseguire le contravvenzioni (verso chi giustamente non ha intenzione di pagare così tanto un servizio del genere - e ricordiamo che dovrebbe essere un servizio pubblicoci vedono benissimo.


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mercoledì 12 agosto 2015

Uganda GAY PRIDE 2015



Come già avevamo chiarito, nell'Africa Subsahariana, teatro già di per sé di grandi conflitti etnico – religiosi, l'omosessualità è illegale in numerosi paesi (solo in Sudafrica è riconosciuto il matrimonio tra persone dello stesso sesso): in alcuni di questi è prevista addirittura la pena di morte, in particolare in quelli a predominanza islamica come la Somalia (dove oltre il 95% della popolazione è musulmana) e la Nigeria.

Non fa purtroppo eccezione l'Uganda, in cui essere omosessuale è e rimane un reato grave, punito con la detenzione.
Sfida il governo la piccola città costiera di Entebbe (100.000 abitanti), situata a pochi chilometri dalla capitale Kampala.

Infatti l'8 Agosto ha sfilato un vero e proprio GAY PRIDE, tra le vie polverose e assolate della cittadina.

"Vogliamo solo far capire agli altri che esistiamo e che vogliamo gli stessi identici diritti degli altri Ugandesi" ripetono gli attivisti.

Speriamo sia un inizio per attenuare il forte clima di omofobia presente in Africa.


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Circuit Festival: Barcellona si riconferma come principale meta del turismo LGBT



Cos'é il Circuit Festival?
Semplicemente uno degli eventi gay più importanti d'Europa: feste, attività ludiche, artisti internazionali (anche qualche misteriosa e sporadica iniziativa culturale, di cui nessuna sa nulla).
Sono già giunti nella capitale catalana oltre 50.000 turisti e continueranno ad affluire ancora fino alla termine dell'evento, il 17 di Agosto.
Il gruppo più cospicuo di visitatori è costituito da Italiani, al secondo posto i Francesi.
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domenica 9 agosto 2015

Film - Gerontophilia, breve introduzione

Gerontophilia (2013) - Voto: 6+












"Non è solo una questione di sesso." Cit. Gerontophilia

Al bellissimo e giovane Lake (Pier-Gabriel Lajoie) piacciono le persone di età avanzata.
Lavora, guarda a caso,  in un ricovero per anziani dove fa la conoscenza del signor Peabody (Walter Borden) del quale si innamora.
Nonostante l'audacia insita nella scelta di trattare un simile argomento, non certo popolare, Gerontophilia risulta spesso superficiale, scontato e prevedibile.
Un film che avrebbe potuto racchiudere un dramma originale e senza precedenti, si tramuta perciò in una commedia a tratti piacevole, ma perlopiù insignificante. 
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venerdì 7 agosto 2015

Film - Prayers for Bobby, breve introduzione

Prayers for Bobby (2009) - Voto: 8
















"Prima di ripetere Amen a casa vostra e nei luoghi di preghiera, pensateci! Pensate e ricordate questo: un bambino vi sta ascoltando." Cit. Prayers for Bobby

Mary Griffith (interpretata da Sigourney Weaver) da devota cristiana diviene sostenitrice dei diritti dei gay, ravvedendosi e mettendo in discussione le proprie idee di fronte ad un tragico avvenimento: il suicidio del figlio omosessuale, Bobby (Ryan Kelley).
Tratto da una storia vera, il film ci impartisce una preziosa lezione: tra la completa ignoranza e la consapevolezza vi è un solo passo (uno solo), tuttavia è il più gravoso in assoluto.
Prayers for Bobby è un film  commovente e di grande riverbero morale che ribadisce la perpetua difficoltà di comprensione tra la Chiesa ed il mondo LGBT.
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giovedì 6 agosto 2015

Salvini si tura ostentatamente il naso davanti all'odore degli immigrati: la risposta di Saverio Tommasi


















Matteo Salvini entra assieme ai fotografi in un rudere abitato da numerosi immigrati per farsi immortalare mentre si tappa il naso (il messaggio razzista sarà forse che gli immigrati sono sporchi e puzzano?).
Qualcuno potrebbe pensare, a ragione, che non valga nemmeno la pena commentare la meschinità del gesto, tuttavia il giornalista Saverio Tommasi una risposta l'ha data, una risposta che meriterebbe di essere letta :

" [...] Io penso, caro Matteo, che se uno si tappa il naso di fronte all'odore di chi resiste, non valga niente. Non vali niente se l'odore del sudore degli ultimi ti rende nervoso, ancora prima che come politico, come uomo.
I bambini si turano il naso per scherzare di fronte alla cureggia di un compagno, oppure quando passano accanto a un inceneritore e la mamma dice loro: "non respirate, bambini, che fa male".
Di adulti che si turano il naso, invece, conosco solo te. Perché gli adulti di solito non si turano il naso chiamando il fotografo per immortalare il gesto.
 Mia zia, o qualcosa del genere, sta morendo. Ha un tumore che non si può operare, mia zia in casa ha un cattivo odore. Intendiamoci: la casa è pulita e lei si lava, ma la casa puzza perché ci sono tumori che devastano pezzi di corpo che una saponetta non basta. Io non mi sono mai tappato il naso, entrando in casa sua. Esattamente come se a qualcuno mancano le mani io non chiamo il fotografo per farmi riprendere mentre gioco di fronte allo specchio a sasso carta o forbice.
E non perché io abbia un'alta soglia di tolleranza ai cattivi odori, figurati che una volta chiusi il cane in terrazza dopo che si era mangiato la merda di un altro cane, semplicemente io tollero bene i senza colpa. Compreso il cane, infatti poi mi pentii e gli feci il bagno.
Caro Matteo, è facile avere un buon odore quando ci si può permettere di entrare in un albergo senza aver chiesto prima il preventivo per una camera.
E' facile profumare quando si può scegliere fra le marche dei profumi e acquistare la saponetta con le scorze di limone biologico, oppure no, meglio quella all'arancia siciliana, anzi aspetta, le compro tutte e due e poi uso quella che mi piace di più.
Caro Matteo, può anche darsi che in quel rudere con gli stanzoni collettivi ci fosse un odore a cui tu, che vivi fra l'europarlamento e la tv, soprattutto la tv, non sei abituato.
Però queste genti che vengono da un altro Paese hanno un profumo che non si può comprare né a chili né ad etti. Si chiama speranza, questo profumo, ed è la stessa speranza di mia zia. E per sentirla, e starci bene accanto, bisogna avere un certo cuore, perché un certo naso non basta. "
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Si complica la vicenda del tentato omicidio a Genova, ma gli aggressori sono stati ripresi da telecamere

Continua l'indagine della Procura per il tentato omicidio del ragazzo ridotto in coma farmacologico perché ritenuto omosessuale (erroneamente, tra l'altro) a causa del look eclettico: i presunti aggressori (4 ragazzi e 2 ragazze) sono stati immortalati da telecamere di videosorveglianza, uno di loro sembrerebbe avere un tatuaggio tribale sul collo abbastanza riconoscibile.
Intanto è reso noto il nome dell'autista AMT che ha assistito alla scena senza intervenire, né chiamare la polizia o i soccorsi: si chiama Simone Furfaro, 33 anni, ed è ora indagato per favoreggiamento. Per il momento si limita a ribattere:
«Io non ho visto nulla e sapete una cosa? - ha ripetuto al maresciallo che era andato a portargli l’avviso di garanzia - Mio nonno mi ha insegnato che nella vita è meglio farsi i fatti propri»
A me mio nonno non ha insegnato nulla perché è morto troppo presto. Tuttavia se avesse potuto farlo, mi avrebbe sicuramente insegnato che nella vita bisognerebbe sempre aiutare il prossimo quando lo si vede in difficoltà. Sarebbe bastata una chiamata, in fondo.

Speriamo solo che l'omertà non paghi anche questa volta in Italia e che Furfaro si trovi a fare veramente i conti con la legge, proprio come la banda di criminali (esatto, questi assassini fascistoidi sono i veri criminali, non i graffitari, coloro che scendono in piazza per far valere le proprie idee o gli eroi come Carlo Giuliani) che attendiamo venga identificata il prima possibile.


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martedì 4 agosto 2015

Tentato omicidio a Genova nei confronti di un ragazzo ritenuto gay all'interno di un bus AMT, si trova ancora in coma














"Brutto gay, non guardare il mio ragazzo!". Con questa esclamazione ha cercato la rissa la banda criminale che il 14 Luglio ha aggredito Luca (nome di fantasia riportato da La StampaIl Fatto Quotidiano ed altre testate), mandandolo in coma. L'aggressione è avvenuta all'interno di un autobus AMT (azienda nota in città per la poca serietà e per la corruzione interna) e per il momento è indagato solamente l'autista dell'autobus che ha notato tutto senza intervenire minimamente. La banda che ha tentato di uccidere risulta introvabile.
In realtà Luca avrebbe una fidanzata e sarebbe stato scambiato per gay a causa del look eclettico.
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Film - Mysterious skin, breve introduzione

Mysterious skin (2004) – Voto: 8/9














“Vorrei con tutto il cuore potessimo lasciarci il mondo alle spalle, levarci in alto come due angeli nel bel mezzo della notte e come per magia… sparire.” Cit. Mysterious skin

Brian Lackey e Neil McCormick vengono molestati ad otto anni dal loro coach. Col passare degli anni diventeranno adolescenti: uno non riuscirà a ricordare nulla e lo ritroveremo oppresso da incubi che non è in grado di comprendere, l'altro non potrà mai dimenticare. Tuttavia le loro vite torneranno ad intrecciarsi nuovamente.
Mentre Neil torna da New York e da oscuri giri di prostituzione, Brian lo attende in Kansas: in mano ha solo una vecchia foto sbiadita della squadra di baseball ed un nome: N. McCormick.
Capolavoro del regista Gregg Araki e tratto dal romanzo omonimo di Scott Heim, Mysterious skin è di una crudezza spietata e tra sesso, stupri, violenze fisiche e giochi pericolosi, riesce ad essere più credibile di molti film decisamente più blandi e commerciali nei quali prevale la componente idilliaca.
Joseph Gordon-Levitt interpreta Neil in maniera sorprendente e sublime regalandoci una delle migliori interpretazioni della sua carriera, più modesto è il rendimento dell'attore Brady Corbett (Brian).
Merita di essere nominato anche Jeffrey Licon che interpreta Eric, personaggio chiave che ricongiungerà i due protagonisti.
Se non avete ancora visto Mysterious skin, non ve lo potete perdere.
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Libri - De Profundis, breve introduzione

De Profundis – Voto: 9,9


“Ogni volta che si subisce un giudizio, tutta la vita viene giudicata” Cit. De Profundis

Lunga lettera scritta da Oscar Wilde nel carcere di Reading, per l'ex compagno Lord Alfred Douglas, negli ultimi anni del 1800.
Il celebre scrittore inglese inizia a scrivere questo gigantesco classico della letteratura (omosessuale e non) intingendo un bastoncino in un fondo di caffè.
Sicuramente una delle lettere più lunghe mai scritte (e mai recapitata al destinatario), racconta una vicenda (quella dell'amore travagliato tra lo scrittore e l'ex amante) ed una storia incomparabile di gioia, dolore e paradossi: quella di ognuno di noi, infatti “la sofferenza è il mezzo tramite il quale esistiamo” ed è l'unico elemento che ci rende diversi gli uni dagli altri.
Ripercorrendo un percorso universale e senza tempo, dalla cultura classica, al vangelo, all'Inghilterra Vittoriana, siamo catapultati in un mondo incredibile e straordinario, quello di un artista geniale, che attraverso l'inchiostro tramanda le sue parole ed i suoi insegnamenti alle future generazioni. Saremo in grado di sostenere questa travolgente eredità verbale e di assumerla e compendiarla nel nuovo millennio?
Lo 0,1 che (emblematicamente) allontana il De Profundis dalla perfezione è dovuto al lato umano e imperfetto di Wilde che in questo scritto si rivela più potente, impetuoso ed irresistibile che mai, trasportandoci in una dimensione in cui dubiteremo delle nostre certezze più profonde.
Perché, in fondo, Oscar Wilde non è tale per il linguaggio forbito, elegante e ricercato, ma perché quello che salta immediatamente all'occhio (a tutti tranne alla critica dei lunghi elogi e panegirici, forse) leggendo una sua opera è che effettivamente ha sempre ragione, anche quando (umanamente) si contraddice.
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lunedì 3 agosto 2015

Gayburg: La campagna dell'esercito svedese a favore dei diritti Lgbt


Mentre in Italia alcuni esponenti delle forze dell'ordine si recano in uniforme a firmare la petizione omofoba di Gandolfini (e poi ci si domanda perché le persone lgbt abbiano paura a rivolgersi a loro per denunciare le aggressioni e le discriminazioni subite), in Svezia è l'esercito a lanciare campagne di sensibilizzazione a favore dei diritti lgbt.
L'immagine mostra un uomo che indossa una mimetica contraddistinta da una bandiera lgbt, mentre lo slogan afferma che «Non c'è bisogno di mimetizzarsi». Il manifesto, diffuso in tutto il paese, è un esplicito invito all'orgoglio per rilanciare il concetto di uguaglianza quale «ingrediente essenziale di ogni democrazia».
L'esercito sottolinea anche l'importanza del «rispetto reciproco» e sottolinea come «le differenze possono essere un punto di forza».
La storia di tolleranza dell'esercito svedese ha origini lontane dato che è dal 1976 che gay e lesbiche possono tranquillamente arruolarsi senza necessità di nascondere o mentire sul proprio orientamento sessuale

Clicca qui per guardare il manifesto.
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Film - Seeing Heaven, breve introduzione


Seeing heaven (2010) – Voto: 6



“Tutto è incentrato sul contatto fisico, tutto ruota attorno alla carne” Cit. Seeing heaven

Paul è un giovane prostituto che subisce apparizioni e sogni ad occhi aperti simili ad incubi mentre viene penetrato. Per rincorrere tali visioni ricercherà quanto più sesso possibile ed inseguirà esperienze estreme col rischio di perdersi per sempre.
Il film scorre lento e flemmatico, le scene sono piuttosto ripetitive ma il montaggio, soprattutto dei flashback, è quantomai efficace.
Il giovane protagonista, impersonato da Alexander Bracq, risulta uno dei personaggi più credibili.
I punti di forza di Seeing Heaven sono, appunto, il montaggio di alcune scene, la bellezza di Bracq, l'ambientazione, le colonne sonore dalle atmosfere cupe e le voci riecheggianti che rimandano ad una dimensione mistica, quasi surreale.
Anche se il film pecca come intreccio e svolgimento, vederlo rimane pur sempre un piacere, puramente sensoriale, per gli occhi e per l'udito.
Da encomiare il tentativo di mescolare generi totalmente differenti tra loro come il porno, l'erotico, l'horror, il dramma, la lirica, in un'unica pellicola.
Purtroppo, però, anche la creatività necessita i suoi limiti.
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sabato 1 agosto 2015

Film - Monster Pies, breve introduzione

Monster Pies (2013) - Voto: 7,5


"I personaggi principali sono Frankestein, nato mostro, e l'Uomo Lupo che tenta di superare e di vincere i nuovi mutamenti non appena entra nel mondo dei mostri" Cit. Monster Pies

Film australiano di genere drammatico, Monster Pies è manifestamente adolescenziale e votato ad un pubblico molto giovane (ma non solo).
In questa vicenda due ragazzi, Mike e William, tra piccole e grandi tragedie, travagli interiori e sofferenza scoprono progressivamente l'amore e la sessualità.
L'ambientazione e la regia sono essenziali, il recitato dei due attori principali, Tristan Barr e Lucas Linehan, spontaneo e naturale, permette di immedesimarsi.
Nonostante la pellicola ricalchi volutamente una gran quantità di quelle che ormai possono sembrare “consuetudini” nei film con questa tematica (Il ragazzo gay timido, le prese in giro dei compagni di scuola, l'angoscia e il tormento interiore, i problemi familiari e la mancata accettazione da parte dei genitori), si tratterebbe comunque di quegli stereotipi e di quei luoghi comuni che mai ci stancheremmo di vedere.
Se vi interessa il genere, Monster Pies vi divertirà e vi emozionerà.
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Nuove forme di ritrovo e di associazione, basta "cogliere la palla al balzo"!


Locali e discoteche a cui si accede solo ed esclusivamente per ballare, sballarsi o intrattenere rapporti sessuali col primo che capita ne conosciamo a centinaia. Il sesso è bello, ma alla lunga stanca.

Delle chat, siamo arcistufi. 

Di associazioni gay volte alla socializzazione di adulti e ragazzi per fortuna ne esistono un'infinità: ritrovi per discutere, scambiarsi idee, incontrare nuove persone.
Ma siamo sicuri che la parola sia il mezzo di comunicazione più efficace?
A che giovano degli incontri in cui spesso la cultura viene spesso trattata in modo superficiale, le conoscenze rimangono approssimative e tra i discorsi, come spesso succede nel mondo omosessuale (e non solo) si insinuano la chiacchiera, il pettegolezzo e la calunnia?
Eppure esistono altre forme di socializzazione, le più scontante, a cui nessuno in Italia ha mai pensato se non in modo sporadico: IL LAVORO E LO SPORT.

Per dare un'idea, su Facebook è presente una pagina chiamata orto gay young, la cui presentazione in Italia purtroppo suona talmente utopistica da poter risultare quasi comica (ma non ad un esame più scrupoloso):

Quante volte noi ragazzi gay ci ritroviamo confinati in piccoli paesini senza possibilità di incontrare ragazzi della nostra età e con i nostri stessi interessi? O quante volte, pur abitando in grandi città, piene di opportunità di conoscere e fornite di numerosi locali gay, ci ritroviamo immersi nello smog e nella puzza e costretti a subire il carovita nonché a cibarci di quei prodotti tanto costosi quanto deleteri che offrono i supermercati? Forse un domani potrà nascere "Orto GAY young" la comunità agricola formata da giovani ragazzi gay al di sotto dei trent'anni! Se ti piace questa pagina e vuoi dare un contributo ma hai più di trent'anni, oltre a cliccare mi piace, hai la possibilità di fondare " Orto GAY major" la comunità agricola per ragazzi gay che hanno già superato i trenta. Questa pagina è ASSOLUTAMENTE aperta a tutti i simpatizzanti, ma se vuoi e puoi contribuire concretamente ed in qualsiasi modo non esitare a scrivere a ortogaygiovani@libero.it

Un altro efficace mezzo di associazione potrebbe essere lo sport. Se, per ricalcare uno stereotipo, “il calcio ai gay non piace” esistono anche il rugby, il tennis, la pallavolo e mille altri.
Un ritrovo sportivo volto solo all'incontro e alla congregazione, senza una competizione formale, sarebbe forse la soluzione che porrebbe fine ad uno dei problemi del mondo gay: troppe parole, poca attività.




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giovedì 30 luglio 2015

In breve: Le 15 città meno “gay friendly” (e non solo) del pianeta


Ecco gli ultimi 11 posti della classifica... e le altre 4? Inviate dei suggerimenti o provate ad indovinare...


15. Port Moresby, Papua Nuova Guinea

L'omosessualità risulta illegale nell'intero paese ed è punibile con la reclusione. In particolare la capitale, Port Moresby, è poco sicura per qualsiasi turista. Tuttavia a poche miglia dalla città sorge un piccolo villaggio di tolleranza (Hanuabada) abitato e frequentato in larga parte da uomini gay (“Gelege” in lingua locale)

Port Moresby, Papua Nuova Guinea




14. San Pedro Sula, Honduras

Seconda città dell'Honduras per popolazione dopo la capitale Tegucigalpa, è considerata una delle più pericolose al mondo con un tasso di omicidi annuo pari a circa 160 ogni 100.000 abitanti


13. Mosca, Russia

Nonostante la repressione del governo e la crescente omofobia, la vita gay nella capitale russa riesce a resistere e a vibrare...



12. Pyongyang, Corea del Nord

Anche se non esistono espressamente leggi contro l'omosessualità, è comunque presente una mancanza di libertà di espressione ed associazione generalizzata. Inoltre se non si rispettano le usanze del paese, le possibilità di finire in prigione (o in un campo di concentramento) e di non uscirne più sono assai elevate

11. Linfen, China

La Cina contemporanea non si è certamente affermata come portatrice del vessillo dei diritti lgbt: in particolare, questa città di oltre quattro milioni di abitanti situata nella regione dello Shanxi è conosciuta per essere una delle più inquinate del pianeta a causa delle numerose industrie di raffinazione che la circondano.



10. Gaborone, Botswana

Nonostante la vicinanza con il Sudafrica (che riconosce il matrimonio omosessuale), il Botswana è ancora ben distante dall'essere una meta “gay friendly”

9. Dzerjinsk e Noril'sk, Russia

Queste due città, oltre a trovarsi in Russia, sono le più inquinate del mondo a causa dell'industria chimica. A Dzerjinsk la speranza di vita è di circa quarant'anni



8 Chernobyl, Ucraina

La città oggi è abitata da circa 500 persone ed è ancora estremamente pericolosa a causa degli isotopi radioattivi e dalla fuoriuscita costante di radiazioni dal sarcofago, ormai fatiscente e fitto di crepe, che ricopre il reattore di Pripyat. Se decidete di andare in vacanza in Ucraina, non scegliete Chernobyl come meta.

7. Mogadishu, Somalia

L'omosessualità in alcune zone del paese è ancora punita anche con la morte e per di più, dal 2006, è in corso un'aspra guerra civile. Tuttavia la capitale a volte riesce a mostrarsi tollerante. Nel 2014 è stato celebrato un matrimonio gay.




6. Nouakchott, Mauritania


In Mauritania, secondo il codice penale, l'omosessualità è punita tramite lapidazione                                                                                                                                                                                             
5. Ahvaz, Iran

In Iran i rapporti tra uomini possono essere puniti con la morte o attraverso fustigazione, secondo la legge della Sharia. Inoltre Ahvaz è considerata la città più inquinata al mondo, conseguenza dell'industrializzazione sfrenata e dell'uso indiscriminato dei combustibili fossili.


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